L’intervista: Salmy Cheetah a Furrnion 2018 (seconda parte)

Seconda parte dell'intervista a Salmy Cheetah svolta durante Furrnion 2018, la più grande convention furry spagnola.

Ti sei perso la prima parte dell’intervista? Eccola QUI!

In quest’ultima puntata, Salmy ci parlerà di quali sono state le aspettative dello staff e i metodi organizzativi e promozionali adottati per portare Furrnion al livello qualitativo attuale… ma non solo! Non ci siamo fatti sfuggire l’occasione per farci raccontare anche le sue impressioni sulle due edizioni di ZampaCon a cui ha partecipato: scopriamole insieme!

DanMag: Quanto è importante, per una convention o qualsiasi altro evento furry, la capacità di sapersi promuovere in maniera adeguata?

Salmy: « Si tratta di marketing: nient’altro. Organizzo feste da quando avevo 16 anni, quindi so piuttosto bene che un evento come questo va promosso come la cosa più bella al mondo, dopo gli Oscar di Hollywood. Devi insistere imponendoti come il migliore in assoluto, bisogna essere aggressivi e pubblicizzarsi in maniera grandiosa. Comprendo che qualcosa di simile può essere rischioso, poiché in caso di fallimento sarà la più grande figuraccia che avresti mai potuto fare in vita tua… ma in caso contrario, la gente riconoscerà il tuo valore, iniziando a sostenerti e a credere nei tuoi progetti (…).

Forse, in fin dei conti, non è stata la cosa più bella sulla terra, ma diversi partecipanti non hanno mai visto ConFuzzled, Midwest FurFest o AnthroCon. Avendo quindi solamente Furrnion come esperienza di riferimento, tutto quello che avevano per poter fare un paragone con noi erano semplicemente fiere del fumetto e raduni locali. Per loro, questa convention rappresentava una rivoluzione. Per questo è fondamentale mettersi in testa che si dovrà lavorare duro dietro le quinte del proprio evento, per fare in modo che tutto ciò valga davvero la pena di essere vissuto. Se qualcosa non dovesse andare per il verso giusto, dovrai sempre assicurarti di avere un piano di riserva pronto. Offri ai partecipanti 100 ragioni per adorare la tua convention, e se almeno 30 di queste funzioneranno a dovere, significherà che avranno una trentina di ragioni per tornarci, dimenticandosi della prima, della seconda e di tutte le altre che hanno invece avuto un risvolto negativo.

Come promuovere qualcosa come Furrnion? Di nuovo: fatti sentire, gridando a tutti che quello che troveranno da te sarà il meglio del meglio. Dimostra agli altri che stai facendo un’enorme scommessa su te stesso, sulla tua reputazione e sulla tua autostima: si tratta a tutti gli effetti di tentare il tutto per tutto. Io ho preso quest’importante decisione solamente quando ho sentito di essere sicuro di potercela fare, sarebbe stato assolutamente rischioso fare altrimenti. Da anni sognavo di organizzare una convention furry, ma solamente quando ho incontrato Tronchy e avuto la disponibilità di Sierra ho deciso di fare il grande passo con Furrnion. Il bello è che ha funzionato. »

Locandina promozionale – Credits: Norcus

DanMag: Dopo i notevoli risultati raggiunti con la prima edizione di Furrnion, ti sei mai preoccupato riguardo le aspettative del pubblico nei confronti degli eventi successivi?

Salmy: « Ad essere sincero, mi sono preoccupato molto di più per la seconda edizione, poiché a causa di problemi familiari non ho potuto investire su quest’ultima lo stesso tempo che ho impiegato sulla prima. Ho dovuto delegare un sacco di incarichi importanti ad altri membri dello staff, che fortunatamente conoscevo bene, ma è stato una sorta di salto nel vuoto. Ero parecchio nervoso su ciò che sarebbe stato Furrnion II, insieme alle relative aspettative del pubblico, poiché sono sempre stato molto esigente con me stesso. Diciamo pure che da questo lato sono un po’ maniacale… se non ho la possibilità di supervisionare ogni fase di sviluppo organizzativo, temo sempre che qualcosa possa andare storto (…). L’unica consolazione era il fatto di aver già impostato un preciso modus operandi, non solamente da parte mia, ma anche di Tronchy e di Sierra, e sapere che sarebbero stati entrambi là mi confortava (…).

Abbiamo portato una marea di cambiamenti nello staff, e per un breve periodo le cose non sono andate esattamente come pianificato. C’è stata una lite fra noi, di cui solo in quel momento stavo iniziando a percepirne le conseguenze. Ci sono cose che odio fare, ma che richiedono anche un sacco di tempo e per le quali non posso tirarmi indietro.

Spero vivamente per Furrnion III di avere le stesse energie e disponibilità che ho avuto durante il nostro primo evento. Sono fiducioso sul fatto che riusciremo ad andare oltre, possiamo contare sull’essere riusciti a formare con successo diversi membri interni all’organizzazione nei loro ruoli, e sapevano bene cosa dovevano fare e come. Dobbiamo assolutamente imparare dagli errori commessi quest’anno, siamo stati sin troppo confidenti su certe cose.

In fin dei conti non sono poi troppo preoccupato riguardo le aspettative del pubblico, so bene che in linea di massima i furries sono abituati a standard piuttosto bassi. Ed ero conscio del fatto che stavamo offrendo a molti di loro un’esperienza decisamente superiore rispetto a ciò che erano abituati a vedere. Tuttavia, è altrettanto vero che ci sono anche persone con aspettative simili alle mie, quando si tratta di eventi. Partecipo ad altre convention e non mi piace dover vedere (e affermare) che la mia non sia in grado di raggiungere gli stessi livelli.

Ciò che mi fa sentire veramente entusiasta e orgoglioso del mio lavoro, è che la gente sia in grado di riconoscere l’enorme sforzo dietro a tutto questo. Non stiamo parlando di diventare i migliori in assoluto: abbiamo Eurofurence, ConFuzzled, NordicFuzzCon, e vogliamo semplicemente poter reggere il confronto all’interno di un’enorme community in cui, alla fine, siamo tutti amici (o meglio, dovremmo esserlo…). Non siamo in competizione fra di noi, anche se nello staff abbiamo individui stupidi come questo tizio (si riferisce scherzosamente a Tronchy, il quale era in piedi davanti a noi mentre indossava la sua fursuit. Ci siamo messi entrambi a ridere).

In conclusione, non credo che ci preoccuperemo mai troppo relativamente alle aspettative altrui, fintanto che saremo in grado di soddisfare le nostre. Se so che qualcosa riuscirà a raggiungere le mie previsioni, sono sicuro che potrà essere già sufficiente per rispondere anche a quelle degli altri, conoscendo le esigenze medie di questa comunità.

Inutile dire come le aspettative che ho per Furrnion III siano indubbiamente più alte rispetto a quelle della scorsa edizione. Non voglio risultare conformista, ma questa convention DEVE necessariamente migliorare rispetto alla precedente. Tenendolo bene a mente, e se riuscirò a trasmettere al mio staff questa filosofia, allora la gente sarà ancor più motivata a partecipare, mettendo da parte eventuali pregiudizi. Se riusciremo a realizzare davvero tutto questo, ne coglieremo sicuramente i frutti in futuro. »

DanMag: Vivi l’organizzazione di Furrnion concentrandoti di più sul presente, edizione dopo edizione, o guardando sempre al futuro pianificando a lungo termine i tuoi obiettivi?

Salmy: « Questo individuo (indica Tronchy) parlava in continuazione di Furrnion III e IV mentre stavamo ancora organizzando la seconda edizione. E io, a mia volta, non facevo altro che ricordargli di concentrarsi sul progetto che avevamo fra le mani in quel momento. È sempre bello parlare del futuro, ma focalizzarsi sul presente è fondamentale.

In generale, possiamo affermare di aver agito con una mentalità a lungo termine nella maggior parte dei casi: sapevamo già dove volevamo arrivare, ma era essenziale raggiungere l’obiettivo passo dopo passo. Non potevamo giungere al “livello 3” senza prima passare per il secondo. Ma Furrnion III farà molti più progressi di quanti non ne siano stati fatti con la transizione fra la prima e la seconda edizione.

Furrnion II è stata una sorta di “remake” del primo, ma perfezionato: stesso ambiente, quasi lo stesso staff, una riorganizzazione del tutto, davvero pochi nuovi elementi in aggiunta rispetto all’anno precedente. Ma il nostro terzo evento sarà qualcosa di completamente diverso, rivisto e decisamente migliorato. »

Artwork di Furrnion 2018 –  Credits: Wild fang

DanMag: Quali consigli daresti a qualcuno intenzionato a fare ciò che hai fatto tu con Furrnion?

Salmy: « Di non provarci nemmeno per scherzo (si mette a ridere): non avete la minima idea di cosa significhi. Ciò che intendo dire è che dovrete dedicare davvero tantissimo tempo ed energie al vostro progetto. Dovrete essere pronti a lavorare più che mai, perché quando qualcuno non farà ciò che gli è stato detto, sarete voi a doverlo fare (…). Anche quando si tratterà di fare un singolo passo avanti, ce ne saranno altri 1000 più piccoli che non avevate tenuto in considerazione, credendo che se ne sarebbe occupato qualcun altro. Il bello di tutto questo è che, se sarete in grado di supervisionare tante piccole cose, ci sarà qualcuno che imparerà da ciò che avete fatto. Se non vi dispiacerà spendere un sacco di tempo solo per far funzionare lo staff a dovere, allora organizzare una convention potrebbe fare al caso vostro, e avrete qualche speranza di potercela fare. Se quel che cercate, invece, è semplicemente di aumentare un po’ di più il vostro grado di popolarità, allora non è decisamente qualcosa di adatto a voi.

L’unica vera ragione che vi spingerà ad organizzare tutto dovrà essere rappresentata dal vostro amore verso la community furry, insieme alla volontà di contribuire in qualsiasi modo a quest’ultima. Un po’ come nel mio caso, dato che non sono né un artista né uno scrittore, e in un fandom in cui l’arte ricopre un ruolo fondamentale, non essere parte di una di queste categorie può rendere il tutto più difficoltoso. Ma quando ti accorgi di essere in grado di creare con successo un punto d’incontro fra partecipanti e individui di un certo calibro, come artisti famosi, organizzatori di altre convention, proprietari di importanti siti web o altro ancora, senti davvero di aver contribuito in maniera concreta.

Sì, è sicuramente una massa di lavoro abnorme. Se lo rifarei di nuovo? Dipende dalla giornata. Alcune volte risponderei di sì, altre “decisamente no, fuggi finché sei in tempo!” (scoppia dalle risate). »

DanMag: Quali sono stati i compiti più difficili, e quali invece le più grandi soddisfazioni nell’essere riusciti ad organizzare Furrnion?

Salmy: « Credo che sia impossibile rispondere, perché tutto è stato difficile, a suo modo.

La cosa più piacevole da vedere in assoluto, probabilmente, è stata la convention stessa. Quando ti accorgi che tutto sta funzionando più o meno bene, ciò che penserai sarà qualcosa tipo “ce l’abbiamo fatta! Oddio, ci siamo davvero riusciti!”. E a quel punto ogni singola cosa, persino la più insignificante, ti farà scoppiare in lacrime dalla gioia.

Quando andrai nel fursuit lounge e troverai davanti a te tutta l’attrezzatura necessaria per i fursuiters rimarrai senza parole. Per non parlare del dealers den, dove vedrai una quarantina di artisti ed espositori ognuno con il proprio stand, e ti emozionerai nel poter osservare tutto questo con i tuoi occhi. Sembra incredibile pensare al fatto che si trattava semplicemente di qualcosa che avevi solo immaginato, o tutt’al più messo per iscritto su qualche foglio di carta o documento di testo. È una sensazione quasi magica, impossibile da esprimere a parole. »

DanMag: La convention italiana “ZampaCon” ha recentemente chiuso. Dal momento che hai partecipato a due edizioni di questo evento, qual è la tua opinione in merito?

Salmy: « Ho letteralmente amato ZampaCon, perché non era come tutte le altre grandi convention. Dopo aver partecipato alla mia prima edizione di ZampaCon, ho pensato che sarebbe stato interessante implementare qualche elemento di questa esperienza a Furrnion. Non siamo inglesi, tedeschi o americani: siamo di origine latina, esattamente come gli italiani, quindi… è stato molto, molto più piacevole. È nella nostra indole essere più sereni ed elastici, non siamo rigidi quanto altre culture. Mi sentivo in un ambiente estremamente caloroso ed accogliente, come se ci fossi già stato in passato, sebbene non conoscessi nessuno. Mi è piaciuta da impazzire l’anima “latina” dell’evento: spagnoli ed italiani sono simili davvero sotto tanti aspetti. Mi avete insegnato che esistono anche tanti altri modi per divertirsi ad una convention.

Forse in quel momento era già troppo tardi per poter effettuare cambiamenti a Furrnion, avevamo già preparato tutto, ma ho adorato il fatto che ci fossero delle sorta di “quest” (“missioni”) che avrei voluto introdurre anche qui, ma non ne ho avuto l’occasione.

Quando ho saputo della chiusura di ZampaCon sono rimasto sconcertato: tutta quella creatività con così poche risorse, e nonostante tutto rimaneva comunque una convention divertentissima… Sembrava impossibile che tutto ciò fosse improvvisamente svanito nel nulla. Nonostante le quest non fossero fra le mie iniziative preferite, è stato fantastico vedere i partecipanti girovagare fra le stanze e i piani dell’hotel, in cerca di indizi: si stavano davvero divertendo e si trattava di qualcosa di insolito per un evento furry. È vero, non avevano un fursuit lounge, e il dealers den era un piccolo mercatino all’interno di una singola stanza, ma l’atmosfera è sempre stata estremamente accogliente. Sembrava più un raduno molto organizzato piuttosto che una convention vera e propria, ma è rimasta in ogni caso un’esperienza fantastica. Non mi sono sentito stressato quanto in altre convention, dove ci sono così tante persone e cose da fare che, per qualche momento, potresti addirittura scordarti di essere lì per divertirti. Devi partecipare ad un’attività rispettando l’orario di programmazione, poi un’altra, e un’altra ancora… ZampaCon, invece, era una vera e propria vacanza, ed è per questo che mi mancherà da morire. Ho apprezzato anche il fatto che fosse economica, abbastanza vicina, divertente e piena di persone fantastiche… ma trovarsi di punto in bianco dinanzi alla sua chiusura mi ha lasciato decisamente avvilito (conclude bestemmiando in italiano. Entrambi ci mettiamo a ridere). »

– Salmy

Intervista svolta da DanMag e concessa dallo staff di Furrnion.

Traduzione a cura di Degron.

Foto di gruppo di ZampaCon 2017 – Credits: ZampaCon staff. Grazie a Fuocoblu per averci fornito la foto!