Foto copertina: New York Post (Facebook/Getty images)
Giovedi 7 Settembre 2017, sul Danbury News Times è apparsa una notizia molto particolare: Scott Chamberlain, membro del consiglio comunale di New Milford, in Connecticut, è stato costretto a rassegnare le dimissioni, dopo che un suo concittadino ha postato su Facebook uno screenshot del presunto profilo del consigliere democratico sul sito Sofurry.com. La notizia ha rapidamente fatto il giro del mondo e sicuramente qualcuno di voi l’avrà già intercettata su qualche sito di news online o nella bacheca del proprio social network. Siamo andati a leggerci l’articolo completo, che trovate QUI (in inglese) e dopo aver letto alcuni commenti, siamo pronti a raccontarvi le nostre impressioni.
Partiamo col dire che non è certo la prima volta che negli Stati Uniti si finisce per fare un caso di moralità e di decoro di quanto letto sul profilo social di un individuo… Si tratta quasi sempre di personaggi pubblici o di membri delle forze armate, perciò a dire il vero la notizia in sé non stupisce più di tanto. Ciò che lascia abbastanza dubbiosi e spinge a cercare ulteriori motivazioni all’azione intrapresa dal sindaco di New Milford David Gronbach, è invece come nel 2017, in un paese moderno, icona di libertà e democrazia quali sono gli USA, si possano ancora leggere commenti all’articolo quali “Pervertito! E ha anche una moglie e dei figli?!” oppure “Ecco il genere di persone che i democratici portano al potere nelle nostre città!”.
In realtà a ben vedere non è tanto la parola furry ad aver scatenato le ire dei concittadini di Chamberlain, quanto il termine rape (stupro) che compare in bella vista sul profilo Sofurry dell’uomo alla voce “Tollera” (il sito consente infatti di specificare nel profilo ciò che piace o non piace in materia di fetish da utilizzare nelle roleplay o nei disegni).
Arriviamo quindi alla domanda vera e propria: Quanto può rivelare di sé nel 2017 un individuo famoso, prima di perdere irrimediabilmente la faccia di fronte al suo pubblico?
Sempre sfogliando i commenti, ci accorgiamo che i lettori del News Times mettono spesso in campo una comparazione tra prodotti della cultura di massa, quali le serie tv e il cinema e le loro derivazioni “amatoriali” come le fanfiction o (in questo caso) le roleplay. L’affermazione è:
Se negli ultimi 50 anni avete visto Il trono di Spade, Law & Order SVU (Special Victims Unit: lo spin-off del popolare telefilm incentrato su casi di pedofilia e violenza sessuale, ndr.) Criminal Minds e Arancia Meccanica, dovete tollerare anche che qualcuno scriva in internet racconti che inscenano lo stupro. Punto.
Voi che ne pensate? Si tratta dell’ennesimo caso di odio verso la cultura furry, di una macchina del fango avviata ai danni di un politico per screditarlo, o ancora di uno dei tanti casi in cui il puritanesimo americano potrebbe aver favorito una cultura dei “sepolcri imbiancati”?
Una cosa certa c’è: Il signor Chamberlain, intervistato dai media, ha dapprima affermato che il suo interesse verso il furry fandom non avesse niente a che fare con il sesso, salvo poi ritrattare dicendo che in effetti la sua occupazione preferita fosse quella di scrivere fanfiction a tema sessuale, che postava sui siti per adulti, firmandosi con uno pseudonimo.
A voi l’opinione.