Con più di 30.000 watcher su FurAffinity e 15.000 followers su Twitter, Black/Lion21 è un artista digitale, illustratore e fumettista tra i più amati e produttivi del panorama furry italiano ed internazionale, nonché uno dei furry italiani più attivi nel fandom (vi partecipa da ben 16 anni). In occasione dell’apertura del suo account Patreon e del lancio del nuovo fumetto “Just Fairy Tales” lo abbiamo intervistato per voi!
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Allora, Black… Iniziamo dalle basi, per chi ancora non ti conosce: Nome, età, fursona e provenienza.
Giuseppe ma gli amici mi chiamano Peppe, 36 anni, leone, siciliano!
Altra domanda di rito: da quanto tempo sei “furry”?
Come amante degli animali antropomorfi, praticamente da sempre… Se invece parliamo di effettiva partecipazione al fandom, dal 2006 mi pare…
Insomma, si può dire che il fandom italiano tu lo abbia visto nascere, o quasi!
Madò, è vero 😅 fino a 18 anni non sapevo nemmeno dell’esistenza di una community sul tema, mi piacevano gli animali antropomorfi e la cosa finiva lì. Dopo un paio d’anni e dopo aver conosciuto e fatto amicizia con alcuni furry italiani, decisi di entrarne a far parte anch’io!
Hai detto che ti sono sempre piaciuti gli anthro, quindi immagino che come me e molti altri millennials tu sia cresciuto a pane e Disney…
Yep, sia con Disney che in generale cartoni animati, da piccolo disegnavo sempre le Tartarughe Ninja e Il Re Leone.
A proposito di disegno, nella tua bio su ArtStation ti definisci “cresciuto tra tele e colori” e aggiungi “il disegno è la mia vita” – Tutti da piccoli disegnamo, ma quando hai realizzato davvero che era ciò che volevi fare nella vita?
In realtà quasi da subito: a 6 anni ho iniziato a dipingere a olio su tela, facevo paesaggi, riproduzioni di altri dipinti e ovviamente dipingevo i personaggi dei miei film e cartoni preferiti. Insomma, vantavo una produzione molto variegata 😆! Ho iniziato a dipingere presto perché mio nonno era un pittore, e crescendo con lui ho appreso molte delle sue tecniche. Già a 13 anni realizzavo e vendevo raffigurazioni di Santi e scene religiose (Sì, son partito con quelli 😄) e ogni compaesano aveva in casa un mio quadro. Uscito dal liceo artistico mi avevano proposto anche di ridipingere le chiese della mia zona con tele e affreschi, ma era troppo tardi, avevo già venduto l’anima 😈 ahahah! (ai fumetti e alle illustrazioni fantasy, ndr).
Insomma, hai avuto una formazione pari a quella dei grandi artisti del rinascimento, tanto di cappello!
Esatto! adoravo il rinascimento e anche l’impressionismo, poi più tardi, negli anni del liceo e durante l’università, ho iniziato a dipingere quadri in stile metafisico/surrealista e fantasy, spostandomi via via sempre più verso il fantasy e il fumetto, grazie alle influenze di un mio prof. (e meno male! 😁)
Quindi in un’altra dimensione oggi potremmo ammirare le Madonne con Bambino del “Di Girolamo” (Il cognome dell’artista, ndr) 😄 Posso chiederti una top 3 dei tuoi artisti classici preferiti?
Beh Caravaggio, Michelangelo… E Salvador Dalì, che non è definibile classico ma che adoro in ogni caso!
Wow, ne esce fuori un bel mix di realismo e sogno, anzi surrealismo. A questo proposito… Si dice che chi entra nel furry fandom sia in cerca di evasione o di rifugio dalla realtà. Tu che ne pensi?
Beh sì, penso sia vero. Il fandom è un porto per anime incomprese che vogliono appartenere a qualcosa e nel farlo, cercano chi ha la stessa passione, modo di vivere e di pensare. Penso che la chiave stia nell’incontrarsi con altre persone senza il timore di essere discriminati. In questo senso il fandom è terapeutico ed è ciò che amo di esso. Molte persone non riescono a esprimere la loro natura e rimangono chiuse in sé stesse, paralizzate dalla paura e dal senso di inadeguatezza. Essere furry ti permette di mostrare chi sei senza subire il peso delle aspettative e delle convenzioni sociali. È una maschera (o una fursuit) che anziché nasconderti si fa megafono e ti spinge ad urlare al mondo ciò che hai dentro, chi e cosa ami.
E tu in questo porto cos’hai trovato? Rifugio o evasione?
Ho sempre avuto una vita abbastanza positiva: amici, famiglia, compagni… non mi è mai mancato niente. L’unica cosa che cercavo nel fandom era di poter esprimere liberamente la mia sessualità. Qui non mi sentivo strano o emarginato ed ho potuto conoscere altra gente LGBT+. Sapere che molti erano come me era qualcosa di straordinario per uno come me che viveva a Petrosino, a Petrosino! (paesino nei pressi di Marsala, circa 7.900 abitanti, ndr) Dove si parlava solo di calcio e di figa o di videogiochi (di calcio anch’essi, ovvio)… Crescendo ho imparato ad accettare la mia sessualità e da rifugio il fandom è diventato una specie di casa, ma è stato il primo luogo dove sentirmi davvero libero.
E oggi che hai fatto nuove esperienze, viaggiato e visto altri contesti… Come la giudichi Petrosino, o più in generale la Sicilia?
La mentalità è abbastanza migliorata, non c’è più la discriminazione di un tempo e anzi d’estate c’è anche un certo richiamo al turismo gay. Ma resta comunque un piccolo paesino con niente da offrire, a parte buon cibo e un mare stupendo… Ecco, se il tuo scopo è vivere una vita di relax e solitudine, allora qui è perfetto, ma se vuoi viaggiare, scoprire cose nuove, conoscere gente nuova… devi fuggire dalla Sicilia.
Ok, ora sappiamo ciò che ami del fandom, se ti chiedessi invece qualcosa che disprezzi?
Aiuto, non saprei… Mi spiace soprattutto vedere che ancora oggi esistono faide tra gruppi, questo sì.
Parlavamo di sessualità e di come il fandom ti abbia aiutato ad accettarti. Buona parte della tua produzione artistica è NSFW… (Not Safe For Work, contiene scene sessualmente esplicite, ndr) al contempo sei sempre stato contrario al disegnare genitali animali nei tuoi lavori, come giudichi quindi il confronto tra erotismo furry e zoofilia o la presenza di feticismi estremi nella sfera dello yiff?
È un tema molto pesante, qualcosa da cui ho sempre cercato di distanziarmi il più possibile. Non disegno “feral” erotici da qualche anno e come hai notato mi rifiuto categoricamente di disegnare membri animali. Non mi va di essere preso per ciò che non sono (zoofilo, ndr) e mi spiace che questo tipo di arte erotica, soprattutto fuori dal fandom, venga accostata alla zoofilia. Per me lo yiff rappresenta più che altro uomini e donne dall’aspetto “furry”, non animali dai tratti umani.
Sui fetish, alcuni li detesto al punto che non ho mai nemmeno accettato di disegnarli, in altri casi posso dire che oggi, come artista “affermato” mi permetto di mettere più paletti alle fantasie dei miei committenti di quanto potessi fare in passato 😅. In generale, cerco di seguire i miei gusti e la mia personale sensibilità. Se disegno nudi erotici è più spesso per trasmettere sensazioni profonde nell’osservatore, che vanno al di là dell’eccitazione.
Spostiamo un attimo il focus da Peppe a Black. Anzitutto, che rapporto c’è tra voi? Parliamo di un tutt’uno o di una parte di te?
Bella domanda! Black è nato come mio alter ego, quindi ti direi la seconda. Diciamo che è una versione di me, all’epoca rappresentava chi volevo essere, una proiezione dei miei desideri. Lui rispetto a me viveva liberamente la sessualità… avventure misteriose ed eccitanti che io potevo solo mettere su carta… Una meraviglia, eh? Poi col tempo mi sono avvicinato io stesso a lui, e l’ho anche superato! Adesso Black è quasi il timido ragazzo di provincia che ero io nel 2000.
Quindi non ami che la gente ti consideri soltanto come il tuo fursona, sbaglio?
In generale preferisco chi mi vede “a tutto tondo” ma non tutti nel fandom hanno il coraggio di approfondire la conoscenza con gli altri e spesso si fermano “in superficie” per paura o mancanza di fiducia. Non c’è nulla di male, intendiamoci, però preferisco i rapporti più concreti.
E c’è un motivo particolare per cui Black è… Black? Sia come nome, che come specie intendo…
Il nome l’ho scelto come specchio del mio stato d’animo dell’epoca. Ero un ragazzino che dipingeva santi e madonne ma dentro urlava di angoscia per l’insoddisfazione; Black mi sembrava appropriato. Dall’urlo al ruggito poi, il passo è breve 😂! Il leone l’ho scelto perché era tutto l’opposto di me a 21 anni: un agnellino anoressico, timido e con una paura fottuta di tirar fuori ciò che sentiva. Black (Lion21, dato che BlackLion su FA era già preso come nickname) era decisamente ciò che volevo essere allora.
Direi che sappiamo abbastanza di te, parliamo invece del tuo nuovo progetto, che mi dici di “Just Fairy Tales”?
Ho sempre avuto la passione per i fumetti, come lettore e come artista nel farli. Ne ho realizzati alcuni su commissione per il fandom ed ho fatto anche il colorista per la Salani, lavorando per quello che credo sia il fumetto/libro per ragazzi più venduto di sempre, “Lyon e le storie del mistero”, per lo Youtuber Lyon WGF
In ogni caso ho sempre avuto tante idee nel cassetto, o in una cartella in questo caso: progetti che poi non sono mai riuscito a produrre per mancanza di tempo, che dedicavo alle commissioni e agli altri lavori. “Un giorno troverò il tempo” mi son detto… macché! Alcuni erano fin troppo complessi e laboriosi per gestirli da solo, senza contare la questione finanziaria. Sviluppare idee del genere avrebbe richiesto mesi di lavoro, ma trattandosi di progetti autoprodotti non avrei avuto tempo per fare altro e di conseguenza nessuna entrata economica per chissà quanto tempo. Non potevo permettermelo, quindi sto cassetto/cartella continuava a riempirsi e a prendere polvere. Poi è spuntato fuori Patreon: ho notato che con esso molti artisti riuscivano ad autoprodurre i loro progetti grazie al sostegno dei fan, ed ho pensato che poteva essere anche la mia soluzione! Sono passati anni prima di trovare l’occasione e lo spirito giusto per aprire l’account, ma soprattutto è arrivato il progetto giusto per partire!
A marzo del 2021, mentre ero a Milano, ho inizio a scrivere ed abbozzare un altro fumetto, quello che poi sarebbe diventato Just Fairy Tales. L’idea era nata appassionandomi alle strisce di Gab Shiba (ne abbiamo parlato anche noi in questo articolo), uno dei fumetti furry che seguo di più ❤️ e di cui apprezzo la grande capacità nel far esprimere i suoi personaggi senza linee dialoghi testuali, solo gesti, espressioni, colori e semplici adesivi nei balloon.
Volevo utilizzare il mio sona Black, ed altri miei amici furry per raccontare storie personali, esperienze fatte e avventure vissute. Neanche a dirlo, gli eventi mi hanno portato ad arenare anche questo… Ho passato l’intera estate, tornato in Sicilia, pensando a come risolvere i problemi venuti fuori… Seguendo il suggerimento di un paio di amici ho deciso di stravolgere un po’ l’idea iniziale, cambiare i personaggi e modificare la storia… Da lì è nato “JFT”. Ho modificato le bozze delle tavole per il primo volume, creato un soggetto per i volumi successivi e sono tornato a Milano.
A dicembre mi sono deciso e, complice nuovamente il rientro in Sicilia a casa dei miei e le vacanze natalizie sono partito finalmente con la produzione del fumetto. Ad oggi ho intenzione, sicuramente, di completare il primo volume, 12 pagine, nel frattempo osserverò la risposta dei lettori, e il loro supporto su Patreon e valuterò se continuare con la produzione degli altri volumi oppure passare ad altro. 🤷♂️ È una nuova avventura per me quindi sarà tutto nuovo e da scoprire!
I personaggi
Non vediamo l’ora di seguirti anche in questa nuova avventura! Sono sicuro che il supporto della community non mancherà di certo! Un’ultima cosa. Vorrei lasciare a te la chiusura dell’articolo, perciò nel ringraziarti della disponibilità e della gentilezza, ti chiedo: da artista poliedrico e affermato, c’è un consiglio che vorresti dare agli artisti emergenti nel nostro fandom?
Fammi pensare… Consigli tecnici potrei averne a migliaia, ma sono gli stessi che ormai si possono trovare in un buon tutorial, sfogliando un manuale o seguendo un corso nella propria città. Quello che mi sento di dare è più un consiglio pratico. Questo settore offre infinite possibilità di apprendimento e sbocchi lavorativi, si spazia dal cartaceo al digitale, dal fumetto, al cinema e ai videogiochi ecc… Non fossilizzatevi mai su uno soltanto, su una sola tecnica o su un solo argomento (gli antropomorfi, ad esempio) perché la versatilità è una dote molto utile e specialmente apprezzata dal mercato del lavoro. Aprite la mente e siate sempre pronti a misurarvi con nuovi traguardi e possibilità.