Negli ultimi anni la community furry è cresciuta per popolarità e numero di appassionati. Ma cosa è cambiato in 40 anni e più di storia del nostro fandom? Come sarebbe stato essere furry fino a poche decine di anni fa? Grazie al supporto di una guida d’eccezione, il bravissimo Scale, ogni sabato partiremo per un viaggio (letterario) dagli albori della community fino ai giorni nostri!
Tutti a bordo della macchina del tempo per un clamoroso salto nel passato!
Se vi siete persi la quarta parte, potete leggerla QUI!
L'arrivo di FurAffinity e dei social network
Un paio d’anni dopo il disastro mediatico del 2003, gli avvenimenti avevano inaspettatamente iniziato a prendere una direzione molto diversa. Dal 2005 in poi, non solo la comunità aveva cominciato a riprendersi da quello che pareva essere un declino inevitabile, ma nel giro di 4/5 anni è stata anche oggetto di una rapida evoluzione e di una nuova esplosione di creatività. Ci troviamo davanti al momento cruciale in cui la community furry aveva appena portato a termine la transizione da semplice fandom a “sottocultura” vera e propria. Questa inversione di tendenza improvvisa ha permesso alla comunità, in un certo qual modo, di cambiare “abito”, arrivando a trasformarsi e ridefinirsi come qualcosa di completamente nuovo.
Il 2005 è stato un anno di grandi cambiamenti per Internet: si è trattato dell’anno della nascita di Facebook, e con esso era appena iniziata l’epoca dei social network. Il “popolo del web” aveva incominciato quindi ad uscire dalle chat private e dagli ambienti virtuali ed escapisti, determinando invece una sempre maggior commistione tra vita reale e mondo virtuale. Il cosiddetto “web 3.0” è per definizione l’Internet “delle persone”, strumento di uso comune e quotidiano.
Logo e mascotte di FurAffinity
Per coincidenza, nel 2005 è nato anche quello che rimane tuttora il sito di riferimento della comunità furry mondiale: FurAffinity. Nonostante una serie di difetti di programmazione e sicurezza ormai noti e fortemente criticati dal pubblico, FurAffinity si era rapidamente configurato come quel punto di aggregazione di cui si sentiva effettivamente la mancanza negli anni precedenti. Fino ad allora, gli appassionati di arte furry erano dispersi in una miriade di gruppetti locali e forum. Alcuni si ritrovavano su DeviantArt, altri ancora si appoggiavano alle Fanzine cartacee, ed erano rimasti addirittura un paio di siti-directory come VCL, che non permettevano però di commentare le immagini pubblicate.
FurAffinity era riuscito a creare per primo un ambiente social per i furry che permettesse sia di condividere facilmente la propria arte, sia di interagire con altri furry e stringere amicizie; il tutto all’interno dello stesso portale (DeviantArt, che invece esisteva già da qualche anno, non permetteva la pubblicazione di contenuti erotici che, come abbiamo visto, sono da sempre un elemento importante nell’arte antropomorfa).
Malgrado problemi tecnici di ogni sorta che ancora oggi si porta dietro, FurAffinity ha riscontrato un successo immediato poiché si poteva definire, per così dire, il compromesso perfetto al momento giusto, offrendo ai gruppi la giusta dose di interazione e contribuendo così a sviluppare il tema del furry, creando così una vera e propria “sottocultura” attorno a queste tematiche. In quel periodo, anche molti dei vecchi artisti che si erano ormai ritirati dalla community, come Steve Gallacci, ne sono stati nuovamente attratti e, in vari casi, spinti a riprendere in mano le matite.
Appuntamento tra 7 giorni per la penultima puntata della serie!